Trise, il nuovo tributo sui servizi comunali, è la cosiddetta “service tax” che dal prossimo anno prenderà il posto dell’Imu.

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Il nuovo tributo sui servizi (Trise) è suddiviso in due parti:  Tari e Tasi. Queste sostituiranno la Tares e l’Imu sulle prime case non di lusso. L’Imu, invece, rimarrebbe sull’abitazione principale di pregio e sulle seconde case.
La Tari riguarderà la gestione dei rifuti urbani mentre, la Tasi coprirà i costi relativi ai «servizi indivisibili» dei comuni e sarà dovuta «da chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo le unità immobiliari, con vincolo di solidarietà tra i componenti del nucleo familiare o tra coloro che usano in comune le unità stesse».

IMPORTI DI PAGAMENTO

Spetta ai Comuni la disciplina tariffaria della Tari e le aliquote della Tasi. 
La Tari sarà una tariffa e sarà commisurata alla superficie calpestabile già utilizzata per pagare fin qui Tarsu, Tia 1 e Tia 2.
La Tasi invece sarà un tributo con un’aliquota di partenza dell’1 per mille che utilizzerà la stessa base imponibile dell’Imu. Fermo restando che il tetto massimo del prelievo non potrà superare le aliquote massime Imu: 6 per mille sulla prima casa 10,6 sulla seconda.

SCADENZE PAGAMENTO

Il versamento dovrà essere effettuato, per l’anno di riferimento, in quattro rate trimestrali, scadenti entro il 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio e 16 ottobre. I comuni possono variare la scadenza e il numero delle rate di versamento. È consentito il pagamento in unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno.

Articolo a cura della Dott.ssa Elisa Riccardi

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